Oggi parlare di moda è come parlare del tempo: chiunque ne parla, chiunque ne sa (o pensa di saperne qualcosa), molti dicono di non seguirla (ma pensiamo solo un secondo alla celebre frase detta da Meryl Streep ne "Il Diavolo Veste Prada": "siamo ai limiti del comico se tu pensi di aver fatto una scelta al di fuori delle proposte della moda"... guardate il video su YouTube
... tutti comunque hanno un loro stile, qualunque esso sia.
Al giorno d'oggi è effettivamente molto facile avere uno stile, decidere se si è classici, trendy, trasgressivi, sciuretta, casual, casual-chic, ... ci saranno almeno un milione di termini per definire come si è o come si vuole essere. E si può non solo essere in più modi contemporaneamente, ma si può anche scegliere in che momenti (della vita, dell'anno, addirittura della giornata!) essere che cosa o chi.
Oggigiorno è effettivamente molto semplice esprimere il proprio modo di essere e comunicarlo agli altri- alle volte il modo è assolutamente esplicito: attraverso una scritta sulla maglietta o un'immagine, per esempio del nostro cantante o eroe preferito! Ci sono innumerevoli modi di manifestare quelle che sono le mille sfaccettature del nostro essere consumatori. Noi siamo davvero- prendo in prestito da Pirandello, forse a sproposito, ma spero me lo perdoni- "Uno, nessuno e centomila".
Abbiamo sì la nostra personalità ed i nostri tratti distintivi, che ci accompagnano costantemente, evolvendo gradualmente, ma la mattina per andare a scuola/in università/ al lavoro non ci vestiamo come quando siamo a casa in poltrona a guardare un film ed a smangiucchiare cioccolatini e nemmeno come quando usciamo una sera a cena. Fin qui, d'accordo, è sempre stato così sin dalla notte dei tempi. La "novità" però sta qui: tra cena e cena, seppure dello stesso genere, possiamo scegliere di essere, di vestirci, eventualmente truccarci e comportarci in modo diverso- e non si tratta solo di mettere o meno un abito nuovo! Pensiamo ad una cena tra amici in pizzeria: una ragazza arriva con un tacco dodici, un'altra con gli stivali da motociclista, un'altra ancora con le ballerine; un ragazzo arriva con la felpa, un altro con la camicia e un terzo ancora indossa una t-shirt sotto una giacca. E lo stesso ragazzo/a nella cena successiva può decidere di cambiare look, adottandone uno degli altri.
Si tratta di una libertà di cui spesso non ci rendiamo proprio conto, forse perché per noi è un dato di fatto.
Proviamo, però a pensare solo un secondo a miti come Jane Austen, Emily Dickinson o alle sorelle Brontë, tanto per restare nel femminile, o alle protagoniste nei loro romanzi. L'abbigliamento allora seguiva regole molto più precise di oggi (dove al massimo c'è scritto "cravatta nera" in fondo a certi inviti e si sa che a determinati eventi si deve andare con lo smoking o con l'abito lungo...) e molto più ferree. Oggi molto è demandato al nostro buongusto e buon senso (a volte sesto senso), insomma possiamo esprimerci come meglio preferiamo, per banalizzare e farla breve. Certo, anche oggi si viene giudicati (rivedi "Il Diavolo veste Prada"!), ma la questione è che sprigionare e comunicare il proprio stato d'animo attraverso la moda non è sempre stato scontato o almeno non così esplicito.
Quella ottenuta nel tempo è quindi sicuramente una bella conquista!
Però... proviamo a pensare solo per due secondi alla grandissima sfida che affrontavano quotidianamente la Austen eccetera. Dovevano farsi carico loro stesse di esprimere i propri sentimenti, senza demandarlo ad un total black con stivali e giacca di pelle nei giorni in cui si sentivano "aggressive" o senza ricorrere ai colori fluo per attirare l'attenzione e gridare al mondo il proprio buon umore. Secondo me in un certo senso è affascinante questo doversi impegnare con gesti e parole per esprimere se stessi e se vi capitasse di (ri)leggere questi romanzi, provate a pensarci: penso che sia un aspetto divertente che arricchisce la lettura!
Trovo molto interessante il tuo Blog,
ReplyDeletebrava Laura
Ciao! Anche se non so chi sei ti ringrazio molto del tuo gentile commento e spero che tu possa ripassare da qui!
ReplyDelete:)
Laura Mint
Interessante, non avevo mai pensato a questo aspetto. Io adoro Jane Austen. I miei preferiti sono "Orgoglio e Pregiudizio" e "Persuasione". Ho appena letto "Mansfield Park" che invece mi ha deluso. Mi sento quasi in colpa, ma è così. Tu cosa ne pensi?
ReplyDeleteInnanzitutto condivido l'amore per Jane Austen (ma si era già notato credo!) e quindi ti capisco perfettamente quando dici che ti viene come un senso di colpa se non apprezzi ogni sua parola/suo pensiero/suo romanzo, perché capita anche a me! Penso sempre di essere io a non aver capito o a non saper apprezzare quanto appena letto! Ma alla fine penso sia giusto avere un senso critico anche nei confronti dei propri preferiti, che forse ci aiuta ad apprezzarli ancora di più! Cosa ne pensi? Per quanto riguarda Mansfield Park devo ammettere di non averlo ancora letto integralmente (l'ho iniziato poi purtroppo causa impegni l'ho interrotto, ma ovviamente ho in programma di riprenderlo!) e quindi non vorrei esprimere opinioni affrettate. Devo dire che Persuasione ed Emma (trovo interessantissime le mille sfaccettature che Jane Austen ha saputo dare alla protagonista) mi piacciono tantissimo!
DeleteNo, non avevo proprio notato che ti piace la mitica Austen ;o) Sì, mi piace anche Emma, ma la mia preferita in assoluto è Elisabeth Bennet.
DeleteHai mai sentito parlare di withandwithin.it? E' un social network (e non solo) tutto al femminile. Tra i vari gruppi creati c'è un gruppo di lettura e stiamo leggendo proprio Mansfield park. Se ti interessa ti spiego meglio.
Scusa per il tremendo ritardo nel rispondere (è stata una settimana un po' pazzesca, piena di cose da fare e, naturalmente, di contrattempi- se no dove sarebbe il divertimento?! :) )
DeleteMi piacerebbe tantissimo che mi spiegassi meglio, grazie! Mi sembra una bellissima iniziativa e mi piacerebbe essere coinvolta (anche se causa poco tempo non posso garantire una partecipazione troppo assidua :( ). Però, sono molto interessata e qualunque info aggiuntiva è la benvenuta - e grazie mille anzi di avermene parlato! :) Ti auguro uno splendido weekend!
Allora: l'indirizzo è www.withandwithin.com. Ci sono 3 aree: condividi - guadagna - scambia. Devi inserire il tuo profilo e poi puoi girare liberamente. C'è una grande energia. Se vuoi puoi iscriverti ai gruppi o addirittura crearne uno. Mi sarebbe piaciuto crearne uno ma anch'io ho poco tempo. Il mio profilo in W&W è Lucia Z. Se ti iscrivi, mi mandi un messaggio? Questo in sintesi. Il modo migliore per saperne di più è visitare il sito.
DeleteCiao
ciao Laura,
ReplyDeleteprima di tutto grazie per essere una dei miei sostenitori su UnLibroSempreInBorsa! Eccomi qui, innanzitutto er seguirti, mi piace questa tua "visione della letteratura" e poi seconda cosa, non potevo non seguire un'altra Elizabeth Bennet!!! :)
e' senza dubbio la protagonista che preferisco per quanto riguarda la Austen... e siccome si parla di abiti e di canoni sul vestiario, mi ricollego a Jane Eyre di C. bronte (il mio preferito in assoluto), che in preda alla disperazione, in preda all'amore e alla passione, in preda alla delusione, insomma, in qualsiasi stato d'animo si trovasse, aveva sempre lo stesso abito definito "da istitutrice"... e si che non è facile mostrare felicità con un vestito grigio topo e il colletto merlettato!!! ah ah..
ciao
valentina
Ciao Valentina, grazie mille, sei davvero gentilissima! :) :) Mi fa molto piacere che tu abbia deciso di unirti ai miei follower! Quanto hai ragione su Jane Eyre e sull'abito "da istitutrice", era esattamente quello il genere a cui facevo riferimento nel post!
DeleteA presto e... W Elizabeth Bennet! ;)
Buon pomeriggio
Sono lieta di aver avuto modo di leggere questo post, che trovo veramente molto interessante!
ReplyDeleteA presto!
:))